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LAGO DI VIVERONE – ROBBIO
Circondati dalle risaie piemontesi
La quarta tappa della Via Francigena è la prima di una serie di tappe quasi completamente pianeggianti che attraversano la Pianura Padana in direzione degli Appennini. Si svolge su piste agricole e strade immerse nelle risaie del Vercellese. Da segnalare la visita al paese di Vercelli e l’ingresso in Lombardia.
Partiti da Viverone costeggeremo la sponda nord del lago, seguendo le indicazioni della Via Francigena. Arrivati alle porte di Roppolo si affronta l’unica ascesa di giornata fino all’omonimo Castello posto su un’altura che domina la pianura sottostante.
Il tracciato, attraversa Cavaglià – 5km – con il meraviglioso Castello Rondolino e all’uscita dal borgo passa a fianco della rinascimentale Chiesa di S.M. di Babilone. Inizia ora un lungo tratto in mezzo alle risaie su strade sterrate che toccano le numerose cascine sparse sul territorio. Oltrepassata l’autostrada A4 su un ponte ciclo-pedonale si giunge a Santhià -16km – (La “Tappa 44 del percorso di Sigerico” – La “Sancta Agata” menzionata nel 999 in un documento dell’Imperatore Ottone III).
Il percorso cicloturistico torna a snodarsi in mezzo alle risaie, evitando le trafficate strade provinciali. Da segnalare in questo tratto la presenza di numerosi bivi poco segnalati per cui si dovrà prestare particolare attenzione a non perdere la traccia. L’arrivo a Vercelli – 40km – avviene seguendo strade provinciali e, per circa 5km, la trafficata SS11. La visita del paese spezza la relativa monotonia del percorso permettendoci di attraversa una città ricca di punti d’interesse. Usciremo da Vercelli seguendo piste ciclabili e zone a traffico limitato che ci porteranno sull’argine del fiume Sesia che seguiremo fin quasi a destinazione. Siamo nel territorio della Lomellina e il tipo di percorso ritorna ad essere quello finora affrontato: strade sterrate in mezzo alle cascine e relative risaie.
Tuttavia ci ritroviamo anche ad attraversare luoghi di notevole importanza storica quali Palestro – 54km -, uno dei luoghi simbolo del Risorgimento e teatro di uno degli episodi fondamentali per l’esito della “Seconda Guerra d’Indipendenza“. Dopo circa 60km ci si allontana dal fiume Sesia deviando a sinistra per raggiungere il punto tappa di Robbio.
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GRAN SAN BERNARDO – PAVIA
5G / 4N
La via Francigena in bici – tappa 4: Lago di Viverone > Robbio: consigli sull’itinerario e altimetria
Il tracciato si sviluppa interamente fra campi agricoli e risaie e, se si esclude la breve salita iniziale fino al Castello di Roppolo, è completamente pianeggiante.
La tipologia di territorio rende chiaramente meno agevole il transito durante i periodi più caldi a causa della (ovvia) massiccia presenza di zanzare e della quasi totale assenza di zone d’ombra lungo il percorso.
L’itinerario di questa quarta tappa della Via Francigena è caratterizzato da numerose strade secondarie e piste agricole con molti bivi, che richiedono di fare molta attenzione alla segnaletica e alla traccia GPS. I centri abitati principali non sono molto vicini tra loro (a volte più di 10km di distanza) e il numero di fontane è piuttosto limitato, pertanto si consiglia di disporre di una scorta sufficiente di liquidi.
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Da vedere lungo il percorso
Castello di Roppolo: al castello è legata una storia singolare, quella del murato vivo. Nel ‘900, nel corso di opere di restauro furono ritrovati, dietro un muro, i resti di un uomo murato all’interno della sua armatura. Da alcuni documenti rinvenuti, le ossa furono attribuite a tal cavalier Bernardo di Mazzè; infatti pare che questi, in conseguenza di una disputa, fosse stato posto in un’armatura e murato, ancora vivo, dal rivale Ludovico Valperga di Masino, nel 1459.
San Germano Vercellese: il nome di questa piccola frazione è legato a Germano, Vescovo di Auxerre, e al suo passaggio in paese durante il viaggio che lo portava a Roma per incontrare l’imperatrice Galla Placidia. All’ingresso del paese si trova una pietra dove, si dice, abbia fatto sosta il Santo, acclamato dalla popolazione come patrono.
Vercelli:
il Centro storico ha un aspetto prevalentemente sette-ottocentesco seppure il suo monumento principale sia la Basilica di S.Andrea: uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia. Eretta tra il 1219 e il 1227 presenta un esterno caratterizzato dal vivace contrasto tra il colore bianco degli intonaci, il colore rosso dei mattoni e il colore verde dei rivestimenti. La facciata, percorsa da due ordini di loggette che sovrastano l’ampio rosone, è fiancheggiata da due torri slanciate. Sul retro spicca l’alto tiburio ottagonale e il campanile del XIV sec.
Cattedrale: il cui aspetto attuale si deve alla ricostruzione nel 1578, dopo l’abbattimento della precedente basilica paleocristiana risalente al V sec. d.C. di cui rimane solo il campanile romanico. Nel ‘700 subì ulteriori modifiche ed ampliamenti fino (1860) alla costruzione della cupola attuale.
S.Cristoforo: risalente al 1515 presenta al suo interno pregevoli dipinti di Gaudenzio Ferrari il più illustre rappresentante del rinascimento piemontese.
Piazza Cavour: il centro vero e proprio della città, cinta da portici e sovrastata dall’ottagonale Torre dell’Angelo e dalla Torre di Città, entrambe medievali.